Mi è capitato a volte di discutere di questo tema della benedetta identità sarda. Ci sono quelli che sostengono che c'è una costante indentitaria che parte dal nuragico e dal prenuragico e arriva fino ad oggi inalterato; passa attraverso i Shardana per arrivare ai fanti della Sassari, e arrivare fino ai nostri giorni. Io credo che la nostra identità sia un’identità di meticciato, perché ci siamo mescolati tante volte con altre popolazione; e siamo come siamo perché siamo derivati da ripetuti incroci avvenuti nell'arco dei millenni con altri popoli. E non c'è un’unica forma di identità: il sardo di Villaverde non è forse molto uguale al sardo di Olbia. Ed è più sardo quello che vive a Firenze da trent’anni come emigrato o il toscano che si è trasferito in Sardegna e ci vive anche lui da trent’anni? Chi è il vero sardo? Sono quesiti che lasciano il tempo che trovano. Io credo invece che prevalgano certi valori che ci rendono simili. Io mi sento più simile a un finlandese con il quale condivido i valori della libertà, dell'uguaglianza e della fratellanza, indipendentemente dal fatto che lui ha la pelle bianca come l'avorio e io sono simile a un marocchino. Allo stesso tempo posso sentirmi differente da un abitante di Pau che non crede negli stessi valori in cui credo io. Perciò sono convinto che conoscere la propria identità serva per aprirsi meglio rispetto all'altro, e tendo a valorizzare le somiglianze e le uguaglianze più che le differenze.

Roberto Scema (estratto dall’intervista rilasciata il 24 luglio 2012)

I’ve found myself discussing this blessed Sardinian identity. There are those who maintain that there’s an identity constant starting from the pre-Nuragic period and going on unchanged up to today, coming down through the Shardana peoples to arrive at the Sassari infantrymen and so on, to the present time. I think our identity is a hybrid one; we’ve mixed with other populations many times and we are as we are because we derive from repeated cross-breeding occurring over several thousand years. And there’s no single form of identity... Who is more Sardinian: the person who’s lived as an émigré in Florence for thirty years or a Tuscan who moved to Sardinia and has lived there for thirty years? Who’s the real Sardinian? Searching for answers to these questions isn’t worth the effort. ...I’m convinced that knowing one’s identity is useful to open up one’s mind more towards other people, and I tend to appreciate the similarities and the equalities more than the differences.
(extract from the interview given on 24th July 2012)